1. Skip to Menu
  2. Skip to Content
  3. Skip to Footer
banner1.jpg 

Prodotti

banner-em

Venerdì, 22 Febbraio 2013 11:29

Il mondo nello zaino

 Quand'ero ragazzo, all'inizio degli anni ‘80, si usavano ancora gli zaini con lo scheletro esterno in metallo leggero ed il predellino nel quale alloggiare il sacco a pelo… altro grande feticcio dell'avventura, il sacco a pelo! Io me ne portavo appresso sempre uno imbottito e bello pesante, che poteva farmi da divano, da coperta e da letto a seconda dell'esigenza: una volta addirittura sono riuscito a stenderlo sulla rete portabagagli sotto il soffitto di uno scompartimento del vagone di un vecchio treno andaluso… Poi, con il graduale avvento del progresso nella tecnologia dei materiali, questi aggeggi vecchi e – diciamola la verità, poco pratici ed un po' scomodi – sono stati via via sostituiti da modelli con scheletri interni sintetici ed elastici sempre più leggeri, tanto che adesso sembrano quasi bagagli da astronauti alieni. E infatti quello di ultima generazione che ho – un regalo di mia moglie di due Natali fa – non lo ho ancora tirato fuori dal cellophane, perché sto portando a distruzione il mio Monviso blu liso e consunto, fino a quando la tela alla fine cederà e sarò costretto a cambiarlo; e questa mia caparbietà, con la sfiga che mi ritrovo, mi farà sicuramente sparpagliare tutti i miei effetti personali nel bagagliaio di qualche aereo o lungo qualche strada da qualche parte... quando succede ve lo racconterò… Ma torniamo a noi e alla logica dello zaino, oggi tanto purtroppo offesa e minacciata da Samsonite e trolley, plastica rigida e rotelle che fanno chic e vincente quanto volete ma... vi voglio vedere ad ansimare trascinandovi questi macigni su scalinate insidiose e monumentali, sulle mille barriere architettoniche che inevitabilmente sempre si parano sul vostro cammino! Eh già, perché per il semplice fatto che avete il trolley o la samsonite e vi siete portati ogni ben di dio di abbigliamento, gadget e ricambi (pòrtati un paio di calzoni con la piega! Mi diceva la mamma quando partivo... non si sa mai... ti invitano da qualche parte... e che figura ci fai? Ma chi mi invita, mamma? I barboni sotto al ponte?) dicevamo ora ben vi sta trascinarvi la vostra infame zavorra! Io invece, leggero col mio zaino in spalla, basta faccia due saltelli sui gradini e arrivo tranquillo e riposato ovunque... mentre voi altri siete costretti a spendere milioni di taxi! Come dite? I vestiti ci si ciancicano dentro? E quali vestiti? I miei quattro stracci? Omnia bona mea mecum porto, diceva Cicerone: 'sta frase mi è rimasta sempre impressa, inizialmente perché mi incuriosiva chi potesse essere questa bona sua che si portava sempre appresso – forse lo accompagnava in senato, sai che figurone! – poi quando ne ho capito meglio il senso comunque mi sembrava un po' da avvocatucoli di serie B fare di queste citazioni in latino, ed ora infine che il problema l'ho del tutto superato perché altro che avvocatucolo, ormai e spesso più cretino di così... posso finalmente permettermi di citare anch'io! E infatti cito, spiegando eccitato: nello zaino c'è tutto il mondo, tutto il mio mondo, incluso e compreso quello che c'è fuori, di cos'altro potrei aver bisogno se non del mio zaino?

 

E a questo punto... cosa ne dite di fare due chiacchiere su Twitter?

https://twitter.com/antiviaggiatore